Titolo originale:
Fondo Guardia Civica BolognaTipologia:
fondoData:
(s.d.)Consistenza:
[non specificata]Descrizione:
Il fondo denominato “Guardia Civica di Bologna”, custodito presso il Museo Centrale del Risorgimento di Roma, è composto per la maggior parte da una collezione omogenea di documenti attinenti alla Guardia Civica bolognese del 1831-1832 raccolti in 15 buste (n.: 439-453). A questo nucleo si aggiunge anche un piccolo gruppo relativo all’attività assistenziale svolta da alcune nobildonne bolognesi tra il 1848 ed il 1852, carte tutte riunite nella busta n.: 445. La consistenza complessiva del fondo raggiunge le 4063 unità, raccolte. Della Guardia Civica di Bologna nel museo si conservano anche i Ruoli dei cacciatori a cavallo, 1831 (mms. 752-753); i Prospetti generali del personale al soldo, 1831 (ms. 777); i Protocolli della Guardia Civica di Bologna, 1831-1832 (mms. 778-780). A corredo del fondo si affiancano anche i testi: La rivoluzione del 1831 nella cronaca di Francesco Rangone, (a cura di Giovanni Natali, 3 voll., Roma, 1935), e il Libro dei Compromessi Politici nella rivoluzione del 1831-32 (a cura di Albano Corbelli, Roma, 1935).Prima di analizzare nel dettaglio la natura del materiale documentario è necessaria una breve premessa riguardo all’ordinamento di questo fondo non essendo stato mai schedato e catalogato dal momento dell’acquisizione tra le collezioni del museo. Constatata la perdita della disposizione originale delle carte stabilita dall’ente produttore, probabilmente già in epoca di molto anteriore all’ingresso in questo archivio, è stato deciso un intervento di inventariazione il meno invasivo possibile, limitato alla sola numerazione dei documenti e alla loro divisione in fascicoli, in analogia alla struttura degli altri fondi del museo. L’operazione di fascicolazione ha seguito principalmente due linee guida: con le carte sciolte è stato adottato un criterio puramente conservativo; quando invece si è potuto rinvenire una traccia sufficientemente attendibile dell’ordinamento originale, questo è sempre stato tenuto in considerazione.
La sostanziale integrità della documentazione oltre a permettere una ricostruzione sufficientemente precisa di questa istituzione e del suo funzionamento, consente più in generale di chiarire alcuni aspetti della vicenda storica della situazione sociale e politica della Romagna di quel periodo.
Per quanto riguarda l’organizzazione amministrativa e militare della Guardia Civica si possono indicare: ruolo redatto da Matteo Conti Castelli, Capo di Stato Maggiore, Bologna, 1 gennaio 1832, riguardante la composizione della Cancelleria della Guardia ed attribuzioni generali e speciali dei diversi Uffici che la compongono (MCRR b. 447, f. 6, 2); tabella redatta da Giuseppe Patuzzi, Generale comandante la Guardia, Bologna, 11 novembre 1831, “dimostrante le competenze di fuoco e lame ai diversi corpi di guardia” (MCRR b. 449, f. 2, 25); tabella redatta da Matteo Conti Castelli diretta a Camillo Grassi, Pro-legato, Bologna, 13 ottobre 1831, relativa alla: “Tariffa del soldo assegnato a ciascun grado classe d\'impiego presso la G.ia C.ca di Bologna” (MCRR b. 449, f. 2, 65); elenco redatto da Matteo Conti Castelli, Bologna, 13 ottobre 1831, relativo al personale addetto ai diversi uffici e presso i diversi corpi della Guardia Civica (MCRR b. 446, f. 1, 2); rendiconto a stampa redatto da Matteo Conti Castelli, Bologna, 1 gennaio 1832, “dimostrante gl\'introiti e spese reali sostenute dal Consiglio d\'Amministrazione nel mese di dicembre 1831. […]” (MCRR b. 449, f.1, 2); è poi raccolta una collezione di modelli prestampati di verbali, ricevute e rapporti non utilizzati che illustrano alcuni dettagli del funzionamento interno dei vari uffici (MCRR b. 447, f.7, 1-7-9-11-12-13).
Sull’attività operativa della Guardia Civica si conserva la quasi totalità dei rapporti giornalieri inviati al Capo di Stato Maggiore dai Colonnelli Comandati i quattro reggimenti e dal capo squadrone dei cacciatori a cavallo; i rapporti giornalieri sintetici desunti dai precedenti redatti dal Capo di Stato Maggiore, documenti relativi all’acquisto di armi tra cui si segnala la relazione di Atti Camillo: \"Osservazioni al progetto degli signori Montignani e Rasori per fondere cannoni\", senza luogo ne data (MCRR b. 441, f.4, 38n); il carteggio tra il Capo di Stato Maggiore, il Pro-legato, il Consiglio d\'Amministrazione della Guardia Civica, il Direttore Provinciale di Polizia, il Comando di Piazza. Si conserva inoltre una ricca collezione di ordini del giorno a stampa con spesso anche le relative minute manoscritte (MCRR: b. 439, f. 1).
Quanto la Guardia Civica, come anche lo stesso governo bolognese seguissero una politica di sostanziale indipendenza e autonomia da Roma è dimostrato da documenti come: proclama di Matteo Conti Castelli, Bologna 19 luglio 1831 (MCRR b. 439, f. 1, 87), dove non compare nessun riferimento al Governo pontificio, non viene nominato il sovrano, mentre la sostanziale convergenza tra l’ufficio della Pro-legazione e lo Stato maggiore della Guardia è ampiamente testimoniata dal fitto carteggio ufficiale, tra cui può essere citato ad esempio l’elenco di nomi di ufficiali e impiegati da sottoporre all’approvazione del Pro-legato, Bologna 11 ottobre 1831 (MCRR b. 446, f. 21, 3).
Nel fondo è presente anche parte della documentazione attinente allo scioglimento e alla liquidazione della Guardia, di cui possono essere citati: inventario redatto da Matteo Conti Castelli e diretto a Camillo Grassi, Bologna, 14 febbraio 1832, relativo a: “Oggetti d\'archivio spettanti alla cessata Guardia Civica che vengono consegnati” (MCRR: b. 447, f. 2, 5); inventario redatto da Matteo Conti Castelli e diretto a Romualdo Antonio Celsa, Bologna, senza data, relativo a: “[…] tutti li oggetti d\'archivio, di protocollo e di cancelleria già in servizio presso lo Stato Maggiore Generale, l\'Intendente Generale e Commissione di Riforma della cessata Guardia Civica” (MCRR: b. 447, f. 2, 6); rendiconto, Bologna, 5 aprile 1832, relativo a: “Stato delle somme pagate dalla cassa Camerale in Bologna per le occorrenze della Guardia Civica dalli 15 luglio 1831 alli 5 aprile 1832” (MCRR: b. 447, f. 1, 11a). Interessante infine può essere una tabella redatta da Cesare Sabbatini, capo del protocollo riservato della Direzione provinciale di polizia, Bologna, gennaio 1832, nella quale è evidenziata l’efficacia della Guardia nel controllo dell’ordine pubblico, nonostante i soli sei mesi di attività (MCRR b. 447, f. 10, 2b).
Storia archivistica:
La Guardia Civica e Forese di Bologna nacque il 15 luglio 1831, quando, nel corso di una solenne cerimonia, si sostituì ufficialmente alle occupanti truppe austriache nel controllo della città e del territorio (cfr.: La rivoluzione del 1831 nella cronaca di Francesco Rangone, a cura di G. Natali,. 3 voll., vol. I, Roma, 1935, p.32.). L’ istituzione di questo nuovo corpo fu l’ultimo di una serie di provvedimenti di riforma attuati dalla Santa Sede sotto la pressione delle potenze europee (10 maggio 1831, Memorandum al Segretario di Stato cardinale Bernetti), in seguito alla sommossa scoppiata nella primavera di quell\'anno.Questo il sunto degli eventi: in correlazione con i moti di Modena, la notte del 4 febbraio 1831 la città di Bologna insorse dando avvio ad una rivolta che presto dilagò in tutta la Romagna, l’Umbria e le Marche. Tra marzo e maggio il governo di Roma approfittando della presenza di forze austriache riuscì a ristabilire l’ordine nella regione. Le quattro Legazioni di Bologna, Ferrara, Forlì e Ravenna furono allora riunite in una sola circoscrizione straordinaria affidata al cardinale Carlo Opizzoni, nominato Legato a latere con eccezionali poteri.
In giugno, abolita la Legazione a latere, dimostratasi inefficace, le quattro province vennero singolarmente affidate a funzionari normali col titolo di Pro-Legati. Il 5 luglio, infine, in coincidenza con la partenza degli austriaci, venne promulgato l’Editto Bernetti nel quale erano contenute le riforme concesse dal Papa, quello stesso giorno comparirono a Bologna i manifesti che annunciavano l’istituzione di una guardia urbana e forese (cfr.: La rivoluzione del 1831 nella cronaca di Francesco Rangone, a cura di G. Natali,. 3 voll., vol. I, Roma, 1935, p.33).
Queste innovazioni però, tardive e largamente insufficienti, non posero fine alle agitazioni popolari che continuarono facendo perno proprio sulle guardie civiche e sui Pro-legati, che di fatto agirono quasi come governi autonomi trattando direttamente con la Santa Sede, l’Austria e la Francia, decisi ad ottenere una svolta sostanziale in senso liberale (cfr.: Storia dell’ Emilia Romagna, a cura di A. Berselli, 3 voll.., vol. III, Bologna 1980, p. 78).
Nel gennaio 1832, le truppe di linea pontificie, partendo da Rimini e Ferrara occuparono le province romagnole “ribelli”, che in extremis avevano convocato un Congresso Federale di rappresentanti delle stesse per deliberare e sottoporre al governo un piano generale di riforme istituzionali. Nei mesi successivi furono abolite le Pro-legazioni e il governo venne affidato al cardinale Giuseppe Albani con l’incarico di commissario straordinario, il quale in breve tempo annullò tutte le precedenti concessioni.
A soli sei mesi dalla sua istituzione venne così sciolta la Guardia Civica, che pure nella funzione di mantenimento dell’ordine pubblico e nel controllo del territorio si era rivelata particolarmente efficace.
Per quanto riguarda il funzionamento e l’articolazione della Guardia Civica nei diversi corpi ed uffici, dall’analisi dei documenti si deduce come a capo della Guardia era stato designato con il grado di generale comandante Giuseppe Patuzzi, poi sostituito nel gennaio 1832 da Gaetano Riccardi, già comandante la piazza. Sotto di lui i diversi corpi della guardia forese, retti dai Priori di Budrio, Porretta, Loiano e Molinella, e la guardia urbana, comandata da Matteo Conti Castelli in qualità di Capo di Stato Maggiore. Questa era poi suddivisa in quattro reggimenti più uno squadrone di cacciatori a cavallo. Accanto ai corpi militari un Consiglio d\'Amministrazione che provvedeva a gestire tutta la parte finanziaria.
Redazione e revisione:
- Pizzo Marco, 2005/04/16, compilazione
- Pizzo Marco, 2006/03/07, aggiornamento