Titolo originale:
Fondo MorichiniTipologia:
fondoData:
(s.d.)Consistenza:
[non specificata]Descrizione:
Nelle carte conservate B. del MCRR si riconoscono vari filoni documentari, legati alle varie cariche ricoperte dal prelato a partire dal 1836 al 1864.Una parte piuttosto cospicua è costuita da documenti relative alla carica di vicario del card. Grimaldi in qualità di titolare della chiesa di S. Nicola in Carcere di Roma, già vicaria poi eretta in arcipretura nel 1757 . La documentazione relativa si riferisce all’amministrazione delle rendite della vicaria, passate alla mensa capitolare, e allo stato economico di quest’ultima. Si conservano in particolare documenti prodotti dal capitolo stesso e lettere relative a carteggio tra il cardinale titolare e il Morichini (1837-1841). Inoltre è presente documentazione relativa ad alcuni lavori svolti nella cappella del SS. Crocifisso della chiesa per conto dell’Arciconfraternita romana del Preziosissimo Sangue di Gesù che ne era titolare.
All’incirca agli stessi anni (1838-1845) risalgono alcuni documenti legati agli incarichi ricoperti dal Morichini all’interno della “Pia Società in Soccorso dei poveri rimasti orfani pel cholera” tra cui rapporti su viste effettuate in istituti assistenziali di Roma e Palestrina (1838).
Ma la documentazione più cospicua è quella legata agli incarichi ricoperti dal prelato romano nell’ambito dell’amministrazione finanziaria dello Stato Pontificio.
La parte più interessante, legata all’esercizio della funzioni di Ministro delle Finanze, è costituita da una serie di memorie, relazioni, progetti, istruzioni, provvedimenti (anche a stampa, molti allo stato di bozza) legati all’analisi della situazione finanziaria dello Stato Pontificio e alla proposta di metodi per ovviare ai problemi riscontati
Si conserva anche documentazione legata all’attività della su citata Commissione sul ritiro della Carta moneta dello Stato Pontificio presieduta dallo stesso Morichini (1849-1850).
Alcuni documenti sono inoltre riferibili ad un’altra commissione presieduta dal Morichini, quella nominata il 19 ottobre 1848 da Pellegrino Rossi, ministro delle finanze, sull’esame dei rapporti sull’impianto di una “salina modello” in Cervia, da affidare a Raimondo Thomassy.
All’azione del Morichini nell’ambito delle finanze pontificie va fatta risalire anche la presenza di interessante documentazione relativa alle trattative condotte da mons. Corboli Bussi con il Granducato di Toscana, il Ducato di Modena e il Regno di Savoia per l’istituzione di una lega doganale, poi efettivamente conclusa tra lo Stato Pontificio, il Regno di Sardegna, il ducato di Modena e Parma con il trattato del 3 novembre 1847.
Si tratta soprattutto di un fascicolo con copie di lettere legate alla corrispondenza scaturita intorno alle trattative, in gran parte a carteggio tra mons. Corboli Bussi e il Segretario di Stato, card. Ferretti, trasmesse al Morichini per tenerlo informato delle trattative (Gentili 1914, p. 575, nota 3). Sull’argomento si conserva anche il carteggio tra il Morochini e il card. Ferretti (1847-1848).
Altre carte di un certo rilievo sono quelle prodotte da un’altra speciale commissione, la “Deputazione sullo Stato degl’Israeliti di Roma”, di cui si conserva un rapporto con vari allegati sulle condizioni economiche degli ebrei romani.
Si conservano anche carte relative agli arresti del Morichini in Foligno (1860) e Ancona (1864), stampati e alcuni brevi pontifici relativi alla carriera ecclesiastica del Morichini.
Alcuni documenti pubblicati in F. Gentili, I preliminari della lega doganale e il Protesoriere Morichini, in “Rassegna Storica del Risorgimento”, I, Fasc. IV (1914), pp. 563-639.
Storia archivistica:
Cenni biografici su Carlo Luigi Morichini.Nacque a Roma il 21 novembre 1805. Studiò dapprima giurisprudenza, laureandosi presso l’Università di Roma, poi teologia. Vestiti gli abiti ecclesiastici, si occupò assiduamente di scienze sociali, pubblicando nel 1835 l’opera Degl\'istituti di pubblica carita e d\'istruzione primaria in Roma : saggio storico e statistico, che gli diede grande rinomanza.
Nel 1833 divenne referendario di segnatura e ponente del Buon Governo. Fu quindi presidente dell’Ospizio Apostolico di S. Michele e, in occasione dell’epidemia di colera del 1834, della commissione dei sussidi in Trastevere. Tra i fondatori della Casa di Risparmio di Roma, ne fu primo segretario.
Il 1846 venne nominato arcivescovo titolare di Nisibi, e fu inviato come nunzio apostolico a Monaco di Baviera presso la corte di re Luigi Massimiliano.
Dopo il motu proprio del 12 giugno con cui venivano istituiti i ministeri, il 2 agosto 1847 viene nominato Pro-Tesoriere, con le funzioni di Ministro delle Finanze, che mantenne fino al 24 aprile 1848. In tale veste il 20 novembre 1847 presentò al pontefice un rapporto (distribuito anche ai cardinali della Consulta) sullo stato delle finanze pontificie, riprodotto nel primo vol. dell’opera del Farini Lo Stato Romano dal 1815 al 1850.
Diede quindi vita ad un tentativo di risanamento dell’economia statale, partecipando inoltre attivamente alle trattative per la formazione della Lega Doganale Italiana.
Lasciata la carica, nel maggio 1848 venne inviato a Vienna presso la corte imperiale a sostegno delle istanze contenute nella lettera del 3 maggio 1848 con cui Pio IX scongiurava l’Imperatore d’Austria di dare all’Italia una pace fondata sul riconoscimento della nazionalità.
Il 12 luglio 1848 venne nominato vice-presidente del necostituito Consiglio di Stato, dimettendosi dalla carica l’11 gennaio 1849.
Caduta la Repubblica Romana, nell’agosto 1849, su incarico di Pio IX, assunse la direzione dell’arciospedale del S. Spirito, e quindi venne invitato dal “triumvirato rosso” a ricoprire la carica di presidente di una commissione incaricata di proporre il modo di ritirare la carta moneta, che concluse i suoi lavori con un rapporto che, presentato ai tre cardinali il 9 dicembre 1849, non incontrò il favore sperato.
Presiedette anche gli Ospedali riuniti di Roma in qualità di visitatore apostolico. Il 19 maggio 1852 venne creato cardinale, e quindi il 23 giugno 1854 vescovo di Iesi, dove svolse un’intensa attività pastorale.
Nel 1860, trovandosi in Roma per la tradizionale visita ad limina, seppe della battaglia di Castelfidardo, e sulla strada del ritorno nelle sua sede diocesana, venne arrestato in Foligno, pare per iniziativa di Gioacchino Piepoli, Commissario generale straordinario per le Province dell’Umbria. Liberato dopo una settimana dal carcere, si recò nella sua diocesi per ristabilire l’ordine turbato dagli ultimi avvenimenti.
Nel 1864 fu nuovamente arrestato in Ancona. Liberato l’11 maggio 1864, grazie all’interessamento di Napoleone III, tornò a Iesi, per irpendere le sue cure pastorali, non mancando di avere una parte importante nella preparazione del Concilio Vaticano I.
Nel 1871 fu trasferito a Bologna, venendo però ben presto richiiamato in curia, ottenendo la nomina a vescovo di Albano. Si stabilì definitivamente in Roma , presso il palazzo Moroni in Borgo Vecchio, ove trascorse gli ultimi anni della sua vita.
Morì il 14 maggio 1879.
La documentazione è stata prodotta da:
Persone:
- Morichini Carlo Luigi, autore
Redazione e revisione:
- Pizzo Marco, 2005/04/16, compilazione
- Pizzo Marco, 2005/10/12, aggiornamento