Titolo originale:
Fondo RattazziTipologia:
fondoData:
(s.d.)Consistenza:
[non specificata]Descrizione:
Il fondo archivistico della famiglia Rattazzi conservato presso il Museo Centrale del Risorgimento di Roma proviene dalla donazione del Conte Urbano Rattazzi avvenuta nel luglio del 1982. Il Museo raccolse questa documentazione nelle buste 1038 – 1043. La parte più ricca della documentazione riguarda non tanto lo zio Urbano, quanto il nipote, quello che veniva chiamato “Urbanino”.La consistenza è veramente notevole dal momento che la busta 1038 si compone di 11 fascicoli; la busta 1039 di 15 fascicoli; la busta 1040 di 106 fascicoli; la busta 1041 di 82 fascicoli; la busta 1042 di 73 fascicoli; la busta 1043 di 29 fascicoli.
La documentazione raccolta presenta una diversificata tipologia archivistica essendo costituita da carte varie di Urbano Rattazzi riguardanti la carriera e altro (1869 – 1904); diplomi di Urbano Rattazzi (1845 – 1909); lettere di congratulazioni per la nomina a Ministro della Real Casa (1892); articoli di giornale del 1892; carte relative all’amministrazione della Real Casa (1879 – 1894); carte relative alle dimissioni di U. Rattazzi da Ministro della Real Casa (1893), alla nomina a Senatore del Regno, alla nomina a Ministro di Stato (1893 – 1894); carte notarili riguardanti l’acquisto di terreni (1893 – 1904); carte contenute in un fascicolo intitolato “Malattia e Morte del Nonno Urbano: telegrammi e lettere per la morte di Urbano Rattazzi” (1911); appunti politici di Urbano Rattazzi (1880 – 1895); telegrammi di Emanuele Filiberto di Savoia Aosta a Giacomo Rattazzi (1924 – 1930); telegrammi di Amedeo di Savoia Aosta a Giacomo Rattazzi (1934 – 1936); telegrammi del Re Umberto (1883 – 1896).
E’ opportuno segnalare in modo più analitico alcune carte interessanti presenti in questo fondo:
- Lettera (senza mittente né destinatario) datata Torino, 15.7.1889, di cui si riporta il testo integrale: “Arme Rattazzi, riferite in due luoghi (de Arataciis, de Rataciis) di un famoso codice araldico lombardo del XVI secolo, detto Codice Archinto, perché posseduto lungamente da questa famiglia ed esistente nella Biblioteca di S.M. il Re in Torino”. Allegato vi è il disegno dello stemma con la scritta “De Arataciis” (B.1038 – Fasc. dal titolo “Carte di Urbano Rattazzi: carriera e varie”).
- Appunti e carte varie di Urbano Rattazzi (s.d.) tra le quali si trova l’ “Elenco dei diplommi di onorificenze nazionali ed estere conferite al Sig.r Comm.r Rattazzi, Segretario Generale del Ministero della R. Casa” (B.1038 – Fasc. dal titolo “Carte di Urbano Rattazzi: carriera e varie”).
- Estratto dell’atto di nascita e di battesimo di Urbano Rattazzi figlio di Giacomo Rattazzi, datato Vercelli, 24.3.1845 (B.1038 – Fasc. intitolato “Diplomi di Urbano Rattazzi”).
- N.3 mappe catastali su lucido “Territorio di Masio. Regione Rotte. Campo e Gorreto di proprietà delli Sig.i Petazzi fratelli fu Giuseppe” – “Territorio di Masio. Regione Rotte. Pezze prato di proprietà delli Sig.i Petazzi fratelli fu Giuseppe” datate Rocchetta Tanaro, 24.10.1903 (B.1038 – Fasc. intitolato “Carte notarili riguardanti l’acquisto di terreni”).
- Appunti politici di Urbano Rattazzi dal 28.4.1880 al 24.6.1895 (B.1039 – Fasc. intitolato “Appunti politici di Urbano Rattazzi”).
- In particolare:
a) – appunti del 28 apr. 1880 relativi alla discussione del Disegno di Legge per l’esercizio provvisorio dei Bilanci non ancora approvati;
b) – appunti del 27 mag. 1892 con elenco di nomi di uomini politici (appunti su carta intestata “Segreteria Particolare di Sua Maestà il Re”;
c) – appunti dell’8 feb. 1894 relativi alla questione dell’esercito subordinata alla questione finanziaria e ad una minuta rivolta al Re in vista delle polemiche sorte sui giornali riguardo alla posizione di U. Rattazzi presso la Casa Reale;
d) –minuta del 24 giu. 1895 diretta al Direttore del giornale “La Tribuna” circa numerosi articoli pubblicati sul conto di U. Rattazzi riguardo al suo presunto abuso nell’ufficio di Ministro della Real Casa;
e) -appunti (s.d.) con elenco di uomini politici e commenti relativi;
f) -appunti (s.d.) su carta intestata “Cassa Nazionale d’Assicurazione per gl’Infortuni degli Operai sul Lavoro”;
g) –appunti (s.d.) relativi a questioni elettorali e parlamentari;
h) –appunti (s.d.) relativi a un elenco di questioni (beneficenza, trasferimenti di impiegati e personale di servizio).
- Strumenti notarili (Genova, 16.7.1904 – 14.9.1904) del notaio in Genova, Giacomo Sciello, riguardanti l’acquisto da parte di Urbano Rattazzi da Teresa de Vincenzi in Cresta di una villa con terreni in Alessandra (B.1039 – Fasc. intitolato “Strumenti notarili”).
- Telegramma del Re Umberto I diretto ad Urbano Rattazzi (Firenze, 15.11.1886) di cui si riporta il testo integrale: “Ringrazio vivamente lettera del 10. Mi risulta che Borgnini [parte cifrata]. Ho appurato nello stesso tempo che Comitato Facciata del Duomo avrà a lavori ultimati [parte cifrata] a disposizione. Autorità e Conte Digny consigliano vivamente visita demolizione Ghetto e nuove costruzioni case operaie costruite per iniziativa cittadina [parte cifrata] e Prefetto essendo parere che in tale occasione avessi [parte cifrata] ire ritenendone ottimo [parte cifrata] che si pagherebbe in diversi anni. Desidero che Ella mi esprima tosto suo parere sull’opportunità di tale [parte cifrata], s’intende mantenendo ferme le altre [parte cifrata]. Aff. Umberto” (B.1042 – Fasc. intitolato “Telegrammi di Re Umberto I”).
Si rimanda al saggio critico di Emilia Morelli, I fondi archivistici del Museo Centrale del Risorgimento, Quaderni di Clio – 9, La Fenice Edizioni – Roma, 1993, pp.355-359
Storia archivistica:
Alessandria 29 giugno 1808 – Frosinone 4 giugno 1873Appartenenente ad una agiata famiglia, partecipò alle vicende nazionali nel periodo più vivace del movimento unitario. Fece gli studi di giurisprudenza all’Università di Torino e tornato in provincia seppe situarsi tra i più valenti avvocati del senato di Casale. Cominciò ad occuparsi di politica intorno al 1847, quando, adunatosi a Casale il Congresso agrario, si tennero a casa sua le adunanze per la compilazione di quell’indirizzo rivolto a Carlo Alberto, con cui si chiedeva l’istituzione della Guardia Civica. Concesso lo statuto e indetti i comizi generali, il Rattazzi fu eletto Deputato del primo Parlamento Subalpino (17 apr. 1848) e alla Camera sedette a sinistra. Autore del progetto di legge per la fusione della Lombardia con il Piemonte, ebbe il Ministero dell’Istruzione che cambiò poco dopo con quello di Agricoltura e Commercio (4 ago. 1848). Il 16 dicembre 1848 fu nominato Ministro Guardasigilli e primo suo atto fu una circolare ai vescovi con la quale minacciava l’arresto, se avessero continuato a predicare a far pastorali contro le nuove istituzioni. Nel 1849 il Rattazzi ebbe il Ministero dell’Interno e fu lui a sostenere che si dovesse respingere la mediazione anglo-francese, denunziare l’armistizio, ritentare le sorti della guerra. Dopo il proclama di Moncalieri il Rattazzi fu rieletto Deputato e sostenne il Ministero d’Azeglio che aveva promosso con la legge Siccardi l’abolizione delal giurisdizione ecclesiastica. Nel 1852 divenne Presidente della Camera e poi quando si dimise d’Azeglio e andò al potere il conte Cavour, Urbano Rattazzi ebbe la nomina di Ministro di Grazia e Giustizia e poi Ministro dell’Interno (1853). In questo periodo presentò progetti di legge per il riordinamento giudiziario, per modificazioni al codice penale, per regolare l’ammissione al beneficio del patrocinio dell’avvocato dei poveri, per modificazioni al codice di procedura penale e specialmente quello sulle corporazioni religiose. Contrario in un primo momento alla partecipazione del Piemonte alla Guerra di Crimea poi difese il trattato e la convenzione che affiancarono il Piemonte alla Francia e all’Inghilterra (gennaio 1855). Nel 1858 fu rieletto Presidente della Camera e nel 1859 Ministro dell’Interno nel gabinetto La Marmora. In questi momenti fu il Rattazzi che persuase il Re di chiamare a Torino Garibaldi per convincerlo a non sconfinare dalla Cattolica e ad abbandonare il comando che aveva di una divisione dell’esercito nell’Italia Centrale. Nel 1862 succedette al Ricasoli nella Presidenza dei Ministri mantenendo il Ministero degli Esteri e dell’Interno: questo era un momento difficile per l’Italia e nei suoi discorsi Rattazzi aveva dichiarato che in Roma si doveva andare con il consenso della Francia, che il voto degli Italiani si doveva sciogliere con mezzi morali e diplomatici. Con Garibaldi il Rattazzi era entrato in cordiali relazioni fin dall’inizio del suo ministero, dandogli la direzione dei tiri a segno nazionali e prospettandogli un’offerta di un milione per provvedere all’armamento di una spedizione in Grecia che Garibaldi aveva promesso di soccorrere. Ma il fatto di Sarnico e il triste episodio di Brescia raffreddarono i rapporti tra i due. Pochi giorni dopo Garibaldi comparve a Palermo con il famoso grido di “Roma o morte”. Il 1 dicembre 1862 dopo una viva discussione alla Camera il Rattazzi si dimise. Tornato al potere il 10 aprile 1867 anche questa volta si trovò di fronte Garibaldi, il quale si disponeva ad invadere lo Stato Pontificio con una spedizione di volontari che doveva avere il suo tragico epilogo a Mentana. Il Rattazzi pensava di risolvere in altri modi la questione romana, favorendo le aspirazioni del Comitato Nazionale Romano, fu ancora questa volta sopraffatto da Garibaldi e fu costretto a lasciare il potere il 23 ottobre 1867. Negli ultimi anni di vita fu assiduo alle sedute parlamentari, ma non si fece più il suo nome per una ricomposizione ministeriale.
Urbanino Rattazzi nato nel 1845 e morto nel 1911 ebbe una carriera che iniziò nell’amministrazione della Real Casa (1892) fino alla carica di Ministro. Si dimise dalla Real Casa nel 1894, fu eletto Senatore del Regno e a Ministro di Stato tra il 1893 e il 1894, proseguendo la sua attività politica per tutto il primo decennio del 1900 a fianco del Presidente del Consiglio Giolitti.
Note:
Si rimanda al saggio critico di Emilia Morelli, I fondi archivistici del Museo Centrale del Risorgimento, Quaderni di Clio – 9, La Fenice Edizioni – Roma, 1993, pp.355-359La documentazione è stata prodotta da:
Persone:
- Rattazzi Urbano, autore
Redazione e revisione:
- Pizzo Marco, 2005/04/16, compilazione
- Pizzo Marco, 2006/03/15, aggiornamento