Titolo originale:
Fondo SpielbergTipologia:
fondoData:
(s.d.)Consistenza:
[non specificata]Descrizione:
Lo Spielberg, edificio fortificato che sorge sulla collina che sovrasta Brno, fu adibito a prigione dal 1783 per ordine di Giuseppe II d’Asburgo, nell’ambito della riforma generale dell’ordinamento giudiziario e penitenziario.L’imperatore stabilì che la fortezza austriaca di Schlossberg, a Graz, e quella cecoslovacca di Brno fossero le due prigioni di stato dell’Impero Austro-Ungarico destinate ai detenuti ritenuti più pericolosi. Negli anni tra il 1821 e il 1841 vi furono rinchiusi quarantaquattro patrioti italiani, tutti arrestati per Hochverrath, alto tradimento, e cinque di loro (Antonio Villa, Silvio Moretti, Antonio Fortunato Oroboni, Cesare Alberini, Giovanni Vincenti) vi trovarono la morte.
Nel 1855, per ordine di Francesco Giuseppe, la fortezza fu restituita alla sua originaria funzione di caserma; fu riutilizzata come prigione nel corso della prima guerra mondiale e di nuovo a partire dal 1942, durante l’occupazione nazista della Cecoslovacchia.
Il 25 ottobre 1925 la Società Nazionale Dante Alighieri, grazie ai fondi raccolti con una sottoscrizione tra privati e Enti e in virtù di un accordo provvisorio tra l’amministrazione militare cecoslovacca, inaugurò a Brno (allora Bruna) il Museo dei patrioti italiani ubicato proprio nelle celle che avevano ospitato Pellico e Maroncelli.. In quell’occasione fu eretto un monumento intitolato ai Morti per la redenzione d'Italia nelle carceri dello Spielberg e in memoria dei compatrioti Pellico, Maroncelli, Bachiega, Fortini e Foresti.
L’accordo tra il Governo Cecoslovacco e quello italiano del marzo 1931 permise che il Museo avesse il suo assetto definitivo; nella convenzione si stabiliva che il governo ceco avrebbe consegnato in prestito perpetuo alla Società Dante Alighieri documenti e cimeli riguardanti i patrioti italiani, che a sua volta la Società s’impegnava a conservare permanentemente nel Museo. Nel gennaio 1932 un accordo tra il Ministero degli Affari Esteri italiano e la Società Nazionale Dante Alighieri riconosceva quest’ultima naturale rappresentante dei sottoscrittori, proprietaria ed amministratrice del Museo stesso, nominandone ufficialmente primo conservatore Aldo Zaniboni, medico trentino presidente della sezione di Bruna.. Responsabile del Museo era l’allora Consigliere emerito Enrico Scodnik. Con l’invasione nazista della Cecoslovacchia del 1939, però, il Museo si trovò a vivere una situazione particolarmente delicata; la forza d’occupazione tedesca aveva infatti ristabilito l’uso carcerario della fortezza.
Di certo, anche in quegli anni difficili il Museo continuava a ricevere nuova documentazione; la conferma viene sia da fonti bibliografiche (cfr. l’articolo di Renzo U. Montini, I protocolli d’ingresso allo Spielberg, in R.S.D.R. XXVII, 1940, fasc. 9/10) pp. 904-913; a p. 904, egli afferma che l’archivio della Luogotenenza di Brunn ha ceduto recentemente sette nuovi protocolli d’ingresso riferiti al 1821) sia dai documenti stessi, come l’annotazione che riferisce che la scheda personale del Pellico venne consegnata dall’Archivio di Stato di Brno al dott. Stefanini(MCRR, b. 1031, f. 25, 1), o la copia del verbale di consegna dei documenti depositati al Museo nel 1940 dall’Archivio stesso (MCRR, b. 1032, f. 11, 41).
Frequenti depositi di documentazione al Museo sono testimoniati infine dalle numerose e dettagliate relazioni, accompagnate dai rendiconti economici, che il Conservatore inviava al Console a Praga e al Ministero degli Affari Esteri italiano negli anni 1941-1942 (MCRR, b. 1032, f. 11, 12 e 41; b. 1032, f. 10, 24, 25, 38).
Dopo il 1942, però, le autorità locali ne imposero la chiusura e tutto il materiale documentario venne recuperato ed affidato all’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano.
Il fondo Carte Spielberg (B. 1031-1032) ha una consistenza totale di 187 unità archivistiche.
Consta di 132 documenti, 7 stampati, 46 fotografie e 2 incisioni e; seppure con ampie lacune cronologiche, copre un arco di tempo che va dal 1817 al 1942.
Si compone per la maggior parte dei documenti relativi al carteggio tra il Conservatore del Museo e i rappresentanti del Governo Italiano negli anni 1940-1942; fitta la corrispondenza tra il Conservatore del Museo Bruno Alberti e il Console generale Italiano a Praga, Casto Caruso. L’ultima lettera datata, firmata Alberti, è del 4 dicembre 1942.
Numerosi però al suo interno sono i documenti originali, di differenti tipologie, relativi al periodo risorgimentale.
In particolare, nel fondo si trovano tre lettere autografe di Federico Confalonieri, due di Giorgio Pallavicini, e sei lettere di Silvio Pellico. Tra queste, solo la lettera ai genitori è scritta da Brno (16 marzo 1824, MCRR, b. 1031, f. 18, 1) mentre quella indirizzata a Alberto Nota da Milano e datata 26 novembre 1817, è precedente alla detenzione. Le altre quattro:lettere autografe (due a Francesco Pellico , una al conte di Branges e una a Francesco Bertinelli) risalgono invece agli anni 1841-1852.
Le Carte Spielberg conservano inoltre le schede personali di Pellico e Maroncelli, compilate in tedesco e datate 8 gennaio 1830 (MCRR, b. 1031, f. 25, 1 e MCRR, b. 1031, f. 14, 1); da segnalare anche un quaderno di otto pagine, contenente la distinta degli effetti dei prigionieri con note autografe del direttore di polizia Von Muth, del settembre 1834 (MCRR. b. 1031, f. 2, 1).
Tra gli altri documenti ottocenteschi, si segnalano brevi appunti senza indicazione d’autore e un piccolo dizionario italiano-ceco di mano di un anonimo prigioniero (MCRR, b. 1031, f. 3, 1-20). Il fondo conserva infine ottantotto biglietti ferroviari per la tratta Brno-Milano in buona parte datati 1837..
Tale materiale costituisce però solo una parte del patrimonio raccolto nel Museo di Brno, come risulta dalla descrizione della collezione pubblicata dallo Scodnik nel 1936 nella quale vengono nominati libri, documenti e alcuni cimeli. Egli divideva il materiale del Museo in quattro categorie: cimeli, materiale iconografico, documenti e materiale bibliografico.
Tra queste carte, comunque, si trovano i documenti che Scodnik stesso citava con maggiore emozione: in particolare le due suppliche di Federico Confalonieri a Francesco I d’Austria e, soprattutto, la breve memoria autografa di Silvio Pellico dal momento dell’arresto al maggio 1821 (MCRR, b. 1031, f. 24, 1. Il documento, esposto nel Museo di Brno, è ancora incorniciato )..
Nel fondo rimane inoltre la documentazione cartacea riferita ai cimeli più importanti, quale il baule che Silvio Pellico donò al medico del carcere al momento di rientrare in Italia; nella busta 1031, fasc. 25, 1 si conserva la dichiarazione in tedesco di padre Maurus Kinter datata 1922, che attesta l’autenticità del cimelio che Pellico avrebbe donato al dottor Linhart...
Tra le Carte Spielberg si conservano anche quarantasei fotografie e due incisioni, due ritratti all’acquaforte di Pellico e di Confalonieri databili all’ultimo quarto dell’Ottocento.
Il materiale fotografico invece si riferisce per la maggior parte a documenti conservati in archivi italiani ed esteri riguardanti i prigionieri (in particolare ad Antonio Villa) e ai monumenti eretti in Italia in loro memoria. Vanno segnalate però le fotografie originali, in formato cabinet o carte da visite, di Federico Confalonieri, Anna Pallavicino, Amalia Maroncelli Schneider, e Gabriele Rosa.
Fotografie e incisioni recano talvolta sul retro la sigla SNDA (Società Nazionale Dante Alighieri).
Note:
Skodnik, Enrico, Il Museo dei Patrioti Italiani allo Spielberg, in Rassegna Storica del Risorgimento, XXIII, 1936 (fasc. 2) pp. 242-247; Montini, Renzo U, I protocolli d’ingresso allo Spielberg, in R.S.D.R. XXVII, 1940, (fasc. 9/10) pp. 904-913; Filippo Caparelli, La “Dante Alighieri”, Roma, Bonacci editrice, 1985, p. 103 e 303 n. 42Redazione e revisione:
- Cardone Massimiliano, 2005/04/16, compilazione
- Cardone Massimiliano, 2010/02/11, aggiornamento