Istituto per la storia del Risorgimento italiano

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Telegrammi relativi all'arresto di Giuseppe Mazzini e alla sua reclusione nella Fortezza di Gaeta.

Gerarchia:

Fondo Carcere di Gaeta. » Mazzini a Gaeta. 1870 » Telegrammi relativi all'arresto di Giuseppe Mazzini e alla sua reclusione nella Fortezza di Gaeta.

Titolo attribuito:

Telegrammi relativi all'arresto di Giuseppe Mazzini e alla sua reclusione nella Fortezza di Gaeta.

Segnatura:

(ms. 664) 4

Data:

1870/08/21 - 1870/08/26

Consistenza:

Unità/Carte/Pagine: cc. 69 - 88

Descrizione:

All'interno:
- c. 69: lettera del sottoprefetto di Formia Celano al prefetto di Caserta circa la detenzione di Mazzini (Formia, 21 ago. 1870). Testo: "Il locale di S.a Maria, ov'è detenuto il Mazzini, si compone di sei stanze ridotte a nuovo ultimamente dal Comando di Artiglieria, finchè sono pulite e decenti. Il Mazzini ha tre stanze interne a sua disposizione le cui finestre, molto basse ma guardate da sentinelle riescono all'estremo [...] del Forte che guarda il mare da grande altezza. Nella stanza di entrata è collocato u picchetto di Fanteria, ed in un'altra stanza interna è l'alloggio dell'Uffiziale di Guardia. Il secondo piano, già occupato dal Maggiore di Artiglieria e da un Contabile della stessa Arma con famiglia, fu sgomberato del tutto, finchè il casamento rimane perfettamente isolato. Al locale si accede dalla parte della città per una lunga ed alta rampa, guardata giù e sù da sentinelle. Ogni 24 ore monta alla guardia del detenuto un picchetto di 22 uomini i Fanteria comandato da un Ufficiale al quale è data la consegna del detenuto. Non sò in squali termini venisse fatta tale consegna dal S.r Comandante la Fortezza, ma credo che non fossero perfettamente informati alle regole di una stretta detenzione. Incaricato di provvedere ai bisogni materiali del prigioniero, pregai il S.r Comandante che tutte le richieste di tal genere si facessero al fornitore per iscritto dalla persona ch'egli destinava alla immediazione del Mazzini. Al primo giorno ebbi a sapere che il locandiere era andato personalmente a servire il detenuto e che il servizio di sorveglianza non era rigorosamente ordinato. Ciò mi indusse ad esprimere confidenzialmente alla S. il dubbioche il S.r Comandante della Fortezza non fosse pari alla grave responsabilità che gli era data. Il Sig. Maggior Generale Comandante il Presidio avendo ora assunto anche per parte sua la responsabilità del detenuto, ha dato ordini che sembrano essere molto più rigorosi. IL detenuto non può comunicare altrimenti che col solo Uffiziale di Guardia, e per la sola richiesta di ciò che desidera. Il pasto è portato da un soldato, visitato con molta circospezione dall'Uffiziale, e presentato al detenuto, senza che nessuno resti a servirlo durante il pranzo. La stessa riservatezza è praticata in tutti gli altri rincontri. Il detenuto può solamente passeggiare fra due sentinelle lungo lo [...] rispondente alla finestra della sua abitazione, sichhè difficilmente dagli abitanti delle case vicine può esser veduto. Le sentinelle hanno rigorosa consegna e sono collocate in modo che il luogo di detenzione è guardato d'ogni intorno. Pare intanto che il S.r Generale intenda cambiare il luogo, non giudicando il presente tanto sicuro, quanto egli è geloso della responsabilità assunta, e credo che abbia già presentato al S.r Ministro della Guerra la proposta di altro luogo, per cui occorreranno opere e spese per renderlo perfettamente sicuro. Il detto Generale ha chiesto dei Carabinieri per metterli alla immediazione del detenuto, facendo maggior assegnamento sull'esperienza e sull'attitudine di quest'arma in siffatto ramo di servizio. Ha anche ordinato per la notte la chiusura di tutte le porte della Fortezza. Da parte mia posso assicurare di aver dato le più energiche e rigorose disposizioni per la sorveglianza esterna, ed io mi sono messo di pienissimo accordo con questo S.r Capitano dei RR. Carabinieri col quale mi porto spesso in Gaeta per pigliare cognizione di tutto quanto possa riferirsi alla detenzione del Mazzini";
- c. 70: lettera del prefetto di Gaeta al Ministro dell'Interno sulla detenzione di Mazzini, uguale alla precedente ossia alla c. 69 (Caserta, 22 ago. 1870);
- c. 71: telegramma cifrato del sottoprefetto di Formia Celano al prefetto di Caserta (Formia, 23 ago. 1870);
- c. 72: telegramma del sottoprefetto di Formia Celano al prefetto di Caserta. Testo: "Mazzini rispose ieria quarantacinque domande. Nulla volle dire dei complici. Oggi Regio Procuratore aspetta Delegazione processo Catanzaro. Nessuna altra novità. Generale sollecita sottufficiali Carabinieri chiesti direttamente";
- c. 73: telegramma del prefetto di Caserta al sottoprefetto di Formia circa l'arrivo a Gaeta di tre Carabinieri (23 ago. 1870);
- cc. 74 - 75: telegrammi in parte cifrati del sottoprefetto di Formia Celano al prefetto di Caserta sulla richiesta di Mazzini di scrivere a Giannetta Rosselli a Livorno, a Carolina Stanfeld a Londra, alla sorella Antonietta Massuccone a Genova (23 ago. 1870);
- c. 76: telegramma al Ministro dell'Interno circa il telegramma precedente (23 ago. 1870);
- cc. 77 - 79: telegrammi in parte cifrati del sottoprefetto di Formia Celano al prefetto di Caserta (Formia, 24 ago. 1870);
- cc. 80 - 83: telegrammi in parte cifrati del Ministro dell'Interno G. Lanza al prefetto di Caserta sulla concessione a Mazzini di scrivere alle tre donne citate nei telegrammi precedenti, con la clausola che le lettere non contengano "nulla di cose politiche" (Firenze, 24 ago. 1870);
- cc. 84 - 88: telegrammi in parte cifrati del sottoprefetto di Formia Celano al prefetto di Caserta sulla salute buona di Mazzini e sul suo spostamento al nuovo locale nel Castello di Gaeta (Formia, 25-26 ago. 1870).

Descrizione estrinseca:

Fascicolo
Cartulazione.

Note:

Data topica: Formia
Documentazione manoscritta.

Persone:


Enti:


Toponimi:


Redazione e revisione:

  • Merigliano Alessandra, 2011/02/05, compilazione
  • Merigliano Alessandra, 2011/02/05, aggiornamento