Descrizione
Agostino Bertani (1812-1886) fu un esponente di primissimo piano della democrazia risorgimentale e post-risorgimentale ed ebbe una vita politicamente molto lunga, con una proiezione pubblica interrotta solo dalla morte. L’ Epistolario, che ora vede la luce in due volumi, dà finalmente il giusto rilievo a un personaggio che ha attraversato la storia del paese dall’insurrezione milanese del 1848 all’avvento della Sinistra storica di Agostino Depretis. Le sue lettere ci consegnano così il ritratto di una figura a lungo considerata come “irregolare” sia dai moderati che dai democratici.
Già nel 2008, La Salvia aveva voluto sottolineare il legame, fissato da Bertani, tra condizione morale e materiale e soprattutto ribadire la sua “idea del progresso come frutto della diffusione delle conoscenze” e concludeva: “senza capire questa idea della possibilità di miglioramento delle conoscenze umane, non si capisce – o si capisce con limite – la posizione di Bertani tra legalismo e rivoluzione, tra aspirazione riformista e distanza rivoluzionaria”.
È la chiave di lettura non solo di un personaggio, ma anche di quella generazione, che attraversò l’Italia dai moti antiaustriaci agli albori della predicazione socialista, le cui idealità e aspirazioni si riflettono nelle sue lettere.
Eva Cecchinato è dottore di ricerca in Storia delle società contemporanee e ha conseguito lʼAbilitazione scientifica nazionale alla Docenza Universitaria di seconda fascia in Storia contemporanea. Ha dedicato i suoi studi prevalentemente al biennio rivoluzionario 1848-49, al garibaldinismo e al volontariato internazionale nellʼOttocento e nel Novecento. Fa parte del Comitato scientifico della rivista «Il Risorgimento» e del Comitato di redazione della «Rassegna storica del Risorgimento». Tra le sue pubblicazioni: La rivoluzione restaurata. Il 1848-1849 a Venezia fra memoria e oblio, (2003); Camicie rosse. I garibaldini dall’Unità alla Grande Guerra, (2007); Fare l’Italia: unità e disunità nel Risorgimento, (2008); «Fascismo garibaldino» e garibaldinismo antifascista. La camicia rossa tra le due guerre, in «Memoria e Ricerca», (2009); “Il nemico alle porte”. Città sotto assedio dal Risorgimento allʼetà liberale, in Assedi: dal medioevo allʼOttocento, in «Società e storia», (2017); «Le due correnti». Appunti sul mondo democratico e garibaldino di fronte al brigantaggio, in La prima guerra italiana. Forze e pratiche di sicurezza contro il brigantaggio nel Mezzogiorno, (2023).
Sergio La Salvia (1940-2013) professore ordinario di Storia dei Movimenti Politici presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma, ha condotto numerose ricerche sul problema dei partiti in momenti critici dell’età del Risorgimento, sulla storia della cultura economico-politica dell’800 e sulla questione ebraica nel Risorgimento nello Stato Pontificio. Ha svolto un lungo lavoro sugli Epistolari di personaggi significativi dell’età del Risorgimento da Giuseppe Garibaldi a Melchiorre Gioia. Fra le sue opere: Giornalismo lombardo. Gli “Annali universali di statistica” (1824-1844) (1977); Giuseppe Garibaldi (1995); La rivoluzione e i partiti. Il movimento democratico nella crisi dell’unità nazionale (1999). Dal 1997 al 2013 è stato Segretario generale dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano.
Fabio Fabbri è stato professore ordinario di Storia contemporanea presso l’Università Roma Tre. Ha diretto la Storia del lavoro in Italia ( 2015-2018) e ha pubblicato, tra l’altro: Il movimento cooperativo nella storia d’Italia (1979); Da birocciai a imprenditori. Una strada lunga 80 anni: 1912-1992 (1994); Le origini della guerra civile. L’Italia dalla Grande Guerra al fascismo.1918-1921 (2009); L’Italia cooperativa. 1861-2011 (2011); Profili critici del Novecento. Croce, Pertini, Montessori e altri (2021), L’Alba del Novecento. Alle radici della nostra cultura (Laterza,1922). Premio Acqui Storia 2023.
prezzo dei due volumi 90 euro