Per favorirne l’individuazione e la consultazione, i materiali presenti all’interno dell’Archivio del Museo Centrale del Risorgimento, sono stati ordinati e catalogati secondo rigorosi criteri storico-documentari
Il primo nucleo di documentazione dell’Archivio del Museo Centrale del Risorgimento proviene dalla sezione Risorgimento che si costituì all’interno della Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele II alla fine del XIX secolo con lo scopo di raccogliere tutta quella documentazione che, mediante lasciti, acquisti e acquisizioni successive, si era venuta formando. La ricchezza dell’Archivio è costituita non solo dalla quantità delle carte custodite ( circa un milione di documenti) ma anche dalla eterogenità dei materiali documentari che si prestano a rappresentare una sorta di “campionario tipologico” del documento dell’età otto/novecentesca (lettere, circolari, avvisi a stampa, manoscritti, manifesti, discorsi e proclami, diari e memorie, giornali di viaggio, cartamoneta xilografata e con annotazioni manoscritte, album di ricordi e album d’onore, raccolte di documenti e collezioni di cimeli, ecc).
Data la complessità e l’eterogenità del materiale, giunto in maniera assai diseguale e in momenti successivi, l’Archivio del Museo Centrale del Risorgimento è articolato in Fondi di famiglie o di persone, Fondi di istituzioni o su istituzioni, Collezioni.
Nella maggior parte dei casi si tratta di archivi parziali e talora mutili, mentre nelle Collezioni vengono annoverati casi di vere e proprie “raccolte” risorgimentali, ossia volumi, ma anche buste con carte sciolte, in cui vennero collezionati lettere, disegni, opuscoli a stampa, fotografie, ecc come nel caso dei volumi realizzati per ricordare e documentare il trasporto della salma del Milite Ignoto nel 1921.