Fonti 86

Per il re, per l'imperatore. Gli stati italiani nei rapporti della diplomazia segreta francese e asburgica (1815-1847)

a cura di Bianca Maria Cecchini
Anno: 1998Pagine: pp. LXVI-270

Per il re, per l’imperatore. Gli Stati italiani nei rapporti della diplomazia segreta francese e asburgica (1815 – 1847) a cura di Bianca Maria Cecchini. Fonti LXXXVI, Istituto per la storia del Risorgimento italiano – Archivio Guido Izzi, Roma 1998, pp. LXVI – 270

Con il Congresso di Vienna l’Italia divenne territorio d’influenza dell’Austria. Era stata una piena vittoria di Metternich, che non aveva risparmiato uomini e mezzi per attivare subito nella Penisola un capillare sistema di controllo, diretto anche a prevenire nuove e pericolose infiltrazioni da parte francese. L’antica rivalità della Grande Nation con l’Impero Asburgico non tardò tuttavia a riaccendersi e il territorio privilegiato dello scontro fu quello italiano dove, in mancanza di eserciti, Luigi XVIII e i suoi successori inviarono una fitta schiera di agenti con il preciso compito di agire sugli scontenti e di riaccendere, attraverso una politica di propaganda mirata, gli antichi sentimenti filofrancesi. L’esigenza di avvalersi d’informatori nascosti non fu tuttavia prerogativa della Francia. Se dagli archivi del Quai d’Orsay giungono le molte relazioni degli agenti di Parigi, le carte tratte dall’Haus-Hof und Staatsarchiv indicano che anche Metternich fece uso di agenti segreti paralleli. I documenti pubblicati nel volume permettono di confrontare l’azione di queste due forze e mettono in luce la diversità delle strategie politiche pensate e poi poste in atto dai due Paesi antagonisti per conquistare e per conservare il predominio politico sull’Italia.

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