Ugo Foscolo (test)

folder_openletteratura

Giuseppe Mazzini (Genova, 22 giugno 1805 – Pisa, 10 marzo 1872) è stato un patriota, politico, filosofo e giornalista italiano. Esponente di punta del patriottismo risorgimentale, le sue idee e la sua azione politica contribuirono in maniera decisiva alla formazione dello Stato unitario italiano; le condanne subite in diversi tribunali d’Italia lo costrinsero però alla latitanza fino alla morte poiché egli fu convinto sostenitore dell’istituzione repubblicana contro la monarchia sabauda.

Le teorie mazziniane furono di grande importanza nella definizione dei moderni movimenti europei per l’affermazione della democrazia attraverso la forma repubblicana dello Stato.

Biografia

Mazzini nacque a Genova, allora capoluogo dell’omonimo dipartimento francese costituito il 13 giugno del 1805 da parte del regime di Napoleone Bonaparte, il 22 giugno del 1805, terzogenito di quattro figli (tre femmine e un maschio). Il padre, Giacomo Mazzini (1767-1848), fu medico e docente universitario d’anatomia originario di Chiavari, una cittadina del Tigullio (all’epoca capoluogo del dipartimento francese degli Appennini, successivamente parte della provincia di Genova), figura politicamente attiva nella scena pubblica locale, sia durante l’epoca della precedente Repubblica Ligure, sia, in tempi successivi, dell’Impero napoleonico. Alla madre, Maria Drago (1774-1852), una fervente giansenista originaria di Pegli (un comune autonomo, accorpato nel comune di Genova nel 1926), Mazzini fu molto legato per tutta la vita. Affettuosamente chiamato “Pippo” dalla famiglia,[4] una volta terminati gli studi superiori presso il cittadino Liceo classico Cristoforo Colombo, a 18 anni si iscrisse alla facoltà di medicina dell’Università degli Studi di Genova, come voleva suo padre, ma – stando a un racconto della madre – vi rinunciò dopo essere svenuto al primo esperimento di necroscopia.

keyboard_arrow_up